La Legge di Bilancio 2023 non ha modificato la regola relativa al regime forfettario startup ovvero la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva del 5% durante i primi 5 anni di attività.
Se chi ci legge sta pensando di aprire una partita IVA nel regime forfettario potrebbe avere tanti dubbi sulle agevolazioni fiscali utilizzabili, soprattutto nella fase di start up.
Non preoccupatevi, è normale che sia così, soprattutto in un sistema tributario come quello italiano, notoriamente caratterizzato da un numero enorme di regole.
Abbiamo buone notizie da fornire ai nostri lettori in questo caso: chi apre una partita IVA nel regime agevolato (il famoso regime forfettario) nei primi anni di attività (la fase di start up) può pagare davvero poche imposte, purché si abbiano determinati requisiti.
Quali sono i requisiti?
I presupposti e i requisiti da analizzare per capire quando si applica l’imposta sostitutiva del 5% sono i seguenti:
- il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni che precedono l’avvio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- la start up non deve essere una prosecuzione di un’attività già svolta in precedenza nella forma di lavoro dipendente o autonomo, fatta esclusione dei casi in cui si tratti di periodi di pratica obbligatoria per l’accesso ad arti o professioni;
- se si prosegue l’attività svolta da un altro soggetto, i ricavi o compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non devono superare il limite per l’accesso al regime forfettario (che si ricorda, è pari a 65.000 euro).