n un paese come l’Italia nel quale si contano 5 mila sale slot e 10 mila agenzie di scommesse, con la chiusura dei bar e locali, anche il gioco d’azzardo ha subito una diminuzione della domanda con conseguente calo di entrate certe per lo Stato.
Nello specifico da un anno a questa parte, secondo il bollettino statistico delle entrate diramato dal Dipartimento delle Finanze, L’Erario si è visto calare di 5 miliardi di euro l’entrata dovute dalle scommesse, quota che corrisponde al 44,2% delle entrate dello scorso anno di 11,3 miliardi. Ma l’emorragia non riguarda solo le entrate. Ogni settimana di chiusura rischia anche di tradursi in un’emergenza economica e sociale avviando verso il fallimento e la disoccupazione migliaia di imprese e di lavoratori attualmente in cassa integrazione. A causa dello stop, circa un terzo dei 150mila addetti complessivi del settore – 50mila sono dipendenti nelle sale giochi, scommesse e bingo – rischia di perdere il posto di lavoro.
Ad aggravare la situazione di crisi è il propagarsi delle scommesse illegali che si sono impadronite del gap dovuto all’assenza delle sale da giochi pubbliche.
Tant’è che gli accertamenti delle forze dell’ordine hanno riscontrato un aumento del giro d’affari dei giochi illeciti online, passato da 12 milioni di euro del 2019 a 118 milioni del 2020, con una crescita dell’879%.
D’altronde già ad aprile 2020, l’allora capo della Polizia Franco Gabrielli, in un documento dell’Interpol, aveva presentato come gli effetti del Covid-19 stessero consentendo alla criminalità organizzata di crescere e svilupparsi massicciamente nel comparto del gioco, spiegò che la chiusura delle sale giochi e l’interruzione delle scommesse sportive e dei giochi gestiti dai Monopoli dello Stato, nell’anno 2020 avrebbero portato ad un aumento del gioco d’azzardo illegale online così come la pirateria, con l’utilizzo di dispositivi illegali per avere accesso a contenuti multimediali offerti a pagamento da operatori privati.
Fonte: Redazione CAF TFDC