L’indennità di accompagnamento – detta anche assegno di accompagnamento – è una prestazione economica data dallo Stato Italiano, tramite l’INPS, destinata a coloro che risultano invalidi totali e/o incapaci di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o incapaci di compiere azioni di vita quotidiana. L’invalido totale – ossia con invalidità del 100% – è un soggetto per cui è stata accertata l’impossibilità di deambulare in autonomia e compiere azioni di normale vita quotidiana. Ha dunque diritto di inoltrare una richiesta di accompagnamento.
L’indennità di accompagnamento nasce proprio per questo motivo: vuole essere un sostegno per il caregiver che si prende cura del soggetto invalido o – quando assente – vuole dare la possibilità all’individuo invalido di ricevere assistenza e aiuto da servizi esterni.
Requisiti per la presentazione della domanda di accompagnamento:
L’indennità di accompagnamento spetta a anziani e disabili con totale inabilità accertata (vedi “Come ottenere l’indennità di accompagnamento – Passaggi da seguire per non sbagliare). L’inabilità può riguardare la condizione fisica o la condizione psichica e spetta a tutti gli aventi diritto, senza restrizioni reddituali o di età o relative al nucleo familiare. L’indennità di accompagnamento spetta anche malati oncologici sottoposti a cicli di cure di chemioterapia, a patto che sia riconosciuta l’inabilità al 100% a causa della malattia. I requisiti fondamentali per fare richiesta di accompagnamento impongono di:
- essere cittadini italiani;
- essere cittadini stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza;
- essere cittadini stranieri extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno (articolo 41 Testo unico immigrazione);
In ogni caso, il richiedente deve essere residente in forma stabile in Italia.
Ulteriori requisiti per effettuare la richiesta per l’indennità di accompagnamento sono:
- Una certificazione dell’invalidità totale o permanente per i richiedenti compresi tra i 18 e i 65 anni;
- Per i cittadini minorenni o per gli anziani che hanno superato la soglia dei 65 anni di età, è sufficiente che all’interno del verbale, redatto in seguito alla visita medica di accertamento sanitario, sia riportato che al soggetto o risulti impossibile deambulare senza un aiuto costante di un accompagnatore o sia impossibile compiere gli atti quotidiani della vita senza la disposizione di un’assistenza costante;
- Non essere ricoverati presso strutture a pagamento aventi la retta a carico dello Stato o di Enti pubblici.
Da come si legge dal messaggio numero 1446 dei minori 18-04-2023,i minori già titolari dell’indennità di accompagnamento, al compimento dei 18 anni, con una procedura ulteriormente semplificata, potranno beneficiare della prestazione economica riconosciuta ai maggiorenni.
Nel nuovo approccio proattivo dell’Istituto, gli aventi diritto – almeno sei mesi prima del compimento della maggiore età – riceveranno l’invito a trasmettere la modulistica necessaria ai fini del riconoscimento anche della prestazione prevista per i maggiorenni con invalidità riconosciuta pari al 100%, connessa all’art 25 comma 6 legge 114/2014.
Questa procedura semplificata è già disponibile sul portale INPS e nella rete dei Patronati abilitati.
Solo nel caso in cui l’interessato intenda richiedere un verbale sanitario con giudizio medico legale aggiornato alla maggiore età, anche ai fini dei benefici in tema di collocamento mirato, sarà necessario presentare una nuova domanda di invalidità civile.